Che cosa sarebbe la natura senza di noi? Selvatica, ecco cosa sarebbe. Noi, uomini, donne, l’umanità ci siamo presi ciò che una volta era natura facendola diventare enormi alberi di cemento tutti ammassati. Abbiamo creato villaggi, paesi, città. Ci siamo appropriati degli spazi della natura liberandoci dal selvatico. Avete mai provato a pensare che cosa potrebbe essere il luogo in cui vivete se l’uomo non ci avesse mai messo mano? Se non avesse estirpato tutto ciò che c’era? Potrebbe essere un bosco, una foresta, una pianura. Ci sarebbero le crepe nel terreno, le foglie cadute a terra, il suolo pieno di foglie, foglie ovunque. Spiragli di luce che passano tra le chiome degli alberi. Animali, ci sarebbero tantissimi animali di ogni genere che combattono per sfamarsi, branchi, enormi branchi. Il silenzio prima dell’attacco per non farsi sfuggire la preda. Nel dizionario come definizione di umanità non troverete mai: gruppo di individui di cui l’unica intenzione è quella di governare il pianeta, appropriandosi di qualsiasi posto in cui mettono piede. Ci siamo presi i territori facendoli diventare città, cacciando molti animali, facendone estinguere altrettanti, ci siamo liberati delle piante e del selvatico, quel selvatico che dava senso al tutto, l’essenza della natura. Perché lei è così. Però non sarà più la spettatrice della sua distruzione, senza agire, ha passato gli ultimi milioni di anni ad avere pazienza. Ma adesso no, adesso è stanca e lei, madre natura, creatrice di tutto, si vuole riprendere quello che è suo, quello che è sempre stato suo. Gli animali stanno uscendo dai territori che noi gli abbiamo lasciato, per riappropriarsi dei loro luoghi. Stanno accadendo catastrofi. Incendi, alluvioni, uragani, tutto ciò sta accadendo intorno a noi, tutto sotto ai nostri occhi. È la rivincita, o forse quasi una vendetta contro l’umanità per averla rovinata, per averla fatta soffrire e questa volta non ci lascerà vincere facilmente.