Chi è quella persona nel mio specchio?
Io non sono lei.
Io sorrido tutto il giorno,
non mi stancherei mai di sentire la mia risata,
lei ha disegnata sul viso una smorfia perenne.
Io ho molte persone che tengono a me,
lei si sente sola,
ma lo è davvero?
Io ho sempre amato il caldo e l’estate,
lei sente solo freddo,
non importano le montagne di coperte sotto cui si rifugia ogni notte e ogni giorno,
lei ha sempre freddo.
Io sto bene,
alla grande oserei dire,
lei no.
Lei non sta affatto bene.
Lei sembra un morto.
Ma sta respirando?
È molto diversa da me,
è il mio opposto.
Non penso di conoscerla.
Dovrei essere io?
Come è possibile?
Io non sono così.
Perché sembra così stanca?
Non dorme?
O dorme troppo?
Perché è così triste?
Sta piangendo?
È una lacrima quella che solca il suo viso?
Lei è come una lacrima,
scivola dalle sue abitudini,
da ciò che conosce.
Come la lacrima cade dall’occhio,
il suo posto sicuro, la sua casa,
percorre il viso lasciando una scia bagnata, perdendo tracce di sé,
arriva alla fine del viso,
e cade nel vuoto.
Ma non è più lei.
Non sono più io.