C’era una volta l’uomo. Inizialmente, l’uomo viveva senza un principio che potesse garantirgli la sopravvivenza.
Un giorno, vide da lontano sulla cima di un dirupo una figura ammaliante e attraente, il Desiderio. Quest’ultimo, gli sorrideva da lontano e lo incitava ad avvicinarsi, garantendogli felicità eterna. L’uomo un po’ titubante decise di avvicinarsi piano piano, colto da una nuova sensazione mai provata: il Bisogno. Fu il Bisogno con gli occhi disperati ad accompagnarlo fino in cima. Il Desiderio tuttavia una volta visto l’uomo avvicinarsi mostrò un’espressione accattivante e, in un battito di ciglia, si ritrovò a tenere sospeso l’uomo su un filo leggero e molto spesso. Costui, inconsapevole della situazione, tentò più volte dimenandosi di scampare al vuoto che gli sottostava. Tentò e ritentò ma, invano, non succedeva nulla. Il filo andava assottigliandosi sempre più e l’uomo era pieno di disperazione. Improvvisamente, comparve una figura traslucida, la Passione, che lo trapassò e diede la forza e la leggerezza sufficienti a scalare il filo e giungere al Desiderio. Il Desiderio sorpreso dalla sua comparsa gli sorrise malizioso e gli diede cibo a sufficienza per la sopravvivenza. L’uomo vide la Felicità e si trovò così bene che decise di frequentare più volte il Desiderio e rivivere quell’esperienza, che prevedeva finali diversi con felicità sempre più intense. Un giorno però l’uomo spinto dal bisogno di sapere cosa ci fosse in realtà sotto al filo decise di fare l’opposto e cadere giù. Il vuoto che egli conobbe fu l’Indifferenza, essa era una creatura molto crudele che non si curava dell’altro e che portò alla morte di Passione nell’uomo, inducendolo a divenire l’Indifferenza stessa.